Classi pollaio e cattedre vacanti (<—clicca qui)

 

Uniformazione illustra la possibilità di iscriversi a percorsi di studio universitari all’estero per conseguire il titolo legato alla professione docente.

L’emergenza Coronavirus ha mostrato il nervo scoperto della carenza di docenti nelle strutture scolastiche dell’intero sistemata nazionale, oggi più che mai vengono al pettine vecchi nodi presenti da sempre memoria storica del nostro paese.

Nell’incertezza del funzionamento delle scuole nell’anno scolastico appena iniziato, persiste l’annoso problema delle classi pollaio da un lato e delle cattedre vacanti dall’altro, date sia dalle falle presenti nel sistema di reclutamento docenti, sia da pochi posti banditi, non sufficiente alla reale esigenza, soprattutto nel caso degli insegnamenti di sostegno e aspiranti tali, tenuti a sostenere prove su prove per ottenere uno dei pochi posti disponibili a disposizione per accedere ai vari corsi avviati presso le università italiane.

Come se ciò non fosse abbastanza, tale deficit è ancora più grave e dipende anche dalle numerose e ripetute illegittimità che il Ministero ha compiuto nelle precedenti tornate concorsuali, tra le quali quelle ai danni dei docenti abilitati in Romania, ad oggi però smentite dalle sentenze definitive del consiglio di stato.

Da questo scenario ritorna l’esigenza di aspiranti docenti di iscriversi a percorsi di studio universitari all’estero per conseguire il titolo legato alla professione docente. Già nel 2016 ci siamo occupati di questo fenomeno sociale e allora contattammo la Dott.ssa Carla Miglietta responsabile di UniFormazione, Centro di formazione noto sul territorio leccese e non solo che già da qualche anno ha promosso tali percorsi per rispondere alle numerose richieste da parte dei docenti.

 

Raggiungiamo telefonicamente la Dott.ssa Miglietta, alla quale chiediamo subito, se anche nel 2020 il suo centro si occupa di tale percorsi di formazione.

Ripercorrendo a ritroso il tempo dal 2016 ad oggi, solo nell’ultimo periodo, ho deciso di riavviare tale percorso, dopo che, nonostante la sospesa procedura di riconoscimenti da parte del Miur, tutti i miei precedenti clienti sono stati inseriti legittimamente in prima fascia, con l’apertura delle GPS. Sono trascorsi 3 interminabili anni di battaglie legali durante le quali, infatti, non ritenevo opportuno continuare a proporre una formazione all’estero senza una possibile risoluzione.

Proprio in quel periodo, senza mai abbandonare le vicissitudini nazionali, grazie ad alcune sigle sindacali con cui collaboriamo da anni, ho conosciuto lo Studio legale Giannini, esperto in legislazione scolastica, avviando con lo stesso una proficuo rapporto lavorativo e professionale.

Abbiamo così deciso, insieme, di unire le forze e proporre agli interessi non solo un servizio, didattico, amministrativo, ma anche e soprattutto un costante controllo e monitoraggio delle procedure legali dall’inizio alla fine del percorso.

 

Quali sono le novità che Uni Formazione propone quest’anno per i percorsi abilitanti?

La grande novità riguarda gli ITP e i diplomati magistrali ante 2001/2002, finalmente anche loro potranno accedere ai percorsi di abilitazione alla professione di docente di sostegno, in Spagna, pur senza laurea. In vista di questa novità, anche in tal senso, le richieste sono tantissime e i posti limitati, abbiamo dovuto inserire come data di scadenza per le iscrizioni il 15 novembre. Sull’aspetto didattico, invece, la novità più importante è data dalla didattica a distanza attivata per l’anno accademico 2020/2021 sia in Romania che in Spagna a causa dell’emergenza epidemiologica.

Ritornando ad un aspetto meramente legale, invece, a questo punto ci rivolgiamo allo studio Giannini.

 

Avvocato, la domanda che tutti si pongono è: il titolo abilitante all’insegnamento, o al sostegno acquisito presso le Università estere, ha validità giuridica in Italia?

“Assolutamente si, i titoli acquisiti all’estero sono assolutamente spendibili in Italia, come previsto dalla normativa vigente (O.M. n.60 del 10/07/2020,  D.Lgs. n.206/2007, in recepimento della direttiva della Comunità Europea 2013/55/UE) e sarà possibile, infatti, inserirsi in I° fascia delle “GPS” così come prevede l’Art.7, comma 4, lettera E, dell’Ordinanza Ministeriale n.60, del 10/07/2020. La giurisprudenza amministrativa formatasi in quest’ultimo anno ha definitivamente stabilito che l’abilitazione all’estero è da considerarsi equipollente a quella italiana. Anche il TAR Lazio, di Roma, prima restio al riconoscimento dei titoli all’estero si è allineato a quanto abbondantemente sentenziato dal Consiglio di Stato, dichiara l’Avv. Giannini.

Ultima, in ordine di tempo, la Sentenza n. 4618 del 17.07.2020 con cui il Consiglio di Stato si è espresso su tali abilitazioni conseguite all’estero e, riformando la precedente sentenza del TAR Lazio, ha confermato che il percorso di studi seguito dai cittadini italiani in Romania è pienamente abilitante all’insegnamento e deve essere riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione.”

Avvocato cosa prevede nel breve periodo per chi decide di intraprendere gli studi all’estero? Se non erro la riapertura delle GPS sarà nel 2022 vero? Entreranno a pieno titolo come i loro predecessori?

L’abilitazione all’estero e/o la specializzazione sul sostegno, ormai, possono essere conseguite senza problemi da tutti coloro che hanno i requisiti per poterle ottenere. Anzi, ritengo che sia un’opportunità importante per chi si sente incline all’insegnamento. Ovviamente, i requisiti per conseguire l’abilitazione o la specializzazione sul sostegno all’estero devono essere gli stessi che richiede lo Stato Italiano per la partecipazione ai percorsi abilitanti e di specializzazioni sul sostegno organizzati in Italia (purtroppo a numero chiuso).

Tali titoli potranno essere certamente sfruttati nell’aggiornamento delle GPS previsto nel 2022.
E c’è di più, perché ai sensi dell’art. 10 della O.M. n. 60/2020 (rubricato elenchi aggiuntivi alle GPS) i soggetti che acquisiscono il titolo di abilitazione o di specializzazione sul sostegno entro il 1° luglio 2021 possono richiedere l’inserimento in elenchi aggiuntivi alle GPS di prima fascia, da cui si attingerà in via prioritaria rispetto alla seconda fascia per il conferimento delle supplenze.

Pertanto dal combinato disposto della normativa e della pacifica giurisprudenza amministrativa sul punto è auspicabile che il Ministero dell’Istruzione snellisca e velocizzi i procedimenti amministrativi di equipollenza dei titoli conseguiti all’estero.

Se ciò dovesse accadere è altamente probabile che coloro i quali si abilitino all’estero in tempi utili possano iscriversi nelle code di prima fascia delle GPS già dal prossimo anno scolastico e possano essere in cattedra con una supplenza già dal prossimo settembre.

Mi permetto di suggerire al Ministero dell’Istruzione di consentire, tuttavia, l’iscrizione con riserva nelle GPS di coda di prima fascia per tutti coloro che, terminati i corsi abilitanti e di specializzazione sul sostegno all’estero, siano in attesa del decreto di equipollenza da parte del Ministero dell’Istruzione medesimo: ciò scongiurerebbe numerosissimi contenziosi.

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